• Pubblicata il
  • Autore: ME STESSA
  • Categoria: Racconti orge
MOLLY ERA UNA GRAN FIGA – 1^ parte - Udine Trasgressiva
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MOLLY ERA UNA GRAN FIGA – 1^ parte - Udine Trasgressiva

Molly era una ragazza molto appariscente. Aveva 25 anni, un corpo ben proporzionato, tette rotonde e appetitose, non grandi ma non piccole. I lunghi capelli castani le accarezzano il bel viso incorniciato da labbra grosse e sensuali. L'unico problema era che alla ragazza piacevano gli uomini più grandi. Lei vestiva sempre sexy non come una troia, ma piuttosto provocante. Molti ragazzi giovani dell'azienda provavano ad avvicinarsi a lei, invitandola a cena o a qualcos'altro, con l'obbiettivo finale di entrare nelle sue mutandine. Però lei rifiutava tutti i novellini. Puntava più in alto. Quel giorno di settembre faceva ancora molto caldo, e aveva due bottoni aperti in più sulla camicia, sotto la giacca del tailleur, che permetteva ai maschietti di spiare la rotondità del suo seno. Camminava con una gonna corta che evidenziava il culo sodo e sporgente. Quando era seduta in sala conferenze, con la gonna alta sopra le ginocchia, scopriva le cosce e lasciava volutamente intravedere le mutande. Era diventata un feticcio sessuale per tutti, ma alcuni ragazzi dell'ufficio vendite avevano deciso di farle abbassare la cresta. Il piano era semplice. Coperti con dei passamontagna, avrebbero scopato Molly in tutti i possibili buchi filmandosi con un telefonino. Poi l'avrebbero minacciata di divulgare il video se avesse denunciato il fatto. Sapevano che quella sera, doveva rimanere in ufficio per terminare un lavoro urgente. Verso le 19,30 ha finalmente finito, ha spento il PC, preso la borsa, la giacca e ha lasciato l'ufficio entrando in ascensore. Non c'era nessuno, tutti se n'erano già andati. Ha premuto il pulsante del parcheggio sotterraneo cominciando a cercare la chiave della macchina. Un ragazzo robusto l'ha bloccata all'uscita. Indossava una tuta da operaio e un passamontagna che lasciava liberi solo i suoi occhi. Le ha tappato la bocca e l'ha squadrata da capo a piedi. Il viso affascinante si è trasformato in una maschera di paura, una profonda paura. Poi più nulla. Il suo corpo è caduto tra le braccia uomo che l'ha portata assieme alla borsa in un furgone nero che era lì vicino col motore acceso. Le ruote si sono arrampicate sull'asfalto della salita, hanno lasciato il parcheggio e si sono dirette verso la campagna. I due nel furgone osservavano dallo specchietto la faccia di Molly, era ancora svenuta. CONTINUA

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